Roberto Mancini: “Siate tranquilli e naturali in campo”
La scorsa settimana, gli associati regionali hanno svolto il IX raduno della Stagione Sportiva corrente, guidati dal Presidente Carlo Ridolfi e dalla Commissione. Oltre alla consueta match analysis però, gli arbitri, assistenti e osservatori di Calcio a 11 e Calcio a 5 hanno avuto l’occasione di incontrare virtualmente un ospite speciale: il Commissario Tecnico della Nazionale italiana di calcio Roberto Mancini.
Per l’occasione erano collegati la Componente del Comitato Nazionale Katia Senesi, i Presidenti di Sezione Angelo Galante (Ancona), Massimiliano Bachetti (Ascoli Piceno), Michela Pietracci (Fermo), Gilberto Sacchi (Macerata), Luca Foscoli (Pesaro), Francesco Narcisi (San Benedetto), il Vice Presidente della Sezione di Jesi Alessandro Masini e il Presidente AIAC della provincia di Ancona Paolo Giampaoli.
“Un applauso e un benvenuto a nome di tutti”, così Ridolfi ha esordito con l’ospite, portandogli anche i saluti del Presidente AIA Alfredo Trentalange, prima di proiettare un filmato di presentazione dove sono stati ripercorsi i momenti salienti della sua lunga carriera di calciatore e allenatore.
“Un piacere, un’emozione e un onore salutare il CT Mancini – ha dichiarato la Senesi –. Grazie di cuore della presenza, Ridolfi ha fatto un gran regalo a noi e ai ragazzi ospitandoti. Grande collaborazione tra AIA e FIGC, stiamo andando di pari passo e il fatto che oggi sei con noi lo dimostra appieno. In bocca al lupo Mister e buon divertimento, come diciamo sempre ai nostri ragazzi”.
Mancini ha quindi ringraziato la Senesi, Ridolfi e tutta la Commissione del Comitato Regionale Arbitri delle Marche per i saluti e il commovente video. Ridolfi ha poi intervistato l’ospite, rivolgendogli una serie di domande sul suo passato calcistico, alle quali Mancini ha sottolineato la grande vicinanza tra calciatori e arbitri: “Come io speravo che arrivasse il pallone, giocando arretrato – ha dichiarato l’allenatore – allo stesso modo l’arbitro deve bramare che arrivi l’evento per far vedere le sue qualità”.
Nel corso della serata, il CT in più occasioni si è paragonato a Ridolfi e in generale a tutti i formatori arbitrali: “Per coinvolgere e gestire le diverse personalità che si hanno in squadra – ha commentato Mancini – bisogna essere un leader, in questo sono come te, Carlo e tutti i dirigenti dell’AIA: io ho in mano tanti ragazzi e voi avete in mano tanti preziosi arbitri. Si cerca di far un lavoro personalizzato con ognuno, cercando di far dare il massimo a seconda delle differenti peculiarità dei singoli”. A tal proposito l’ospite ha citato due figure arbitrali, elogiando le loro qualità: “È un’ottima cosa per gli arbitri giovani giovare di grandi formatori e personalità come Trentalange e Rizzoli; lo vediamo noi dal mondo del calcio, per voi è sicuramente qualcosa di unico”.
Dopo varie curiosità emerse dalle tante domande dei partecipanti, Ridolfi ha rivolto a Mancini un ultimo quesito: “Cosa ti aspetteresti da un buon arbitro, cosa deve avere?”.
“Un buon arbitro deve fare semplicemente il suo lavoro – ha dichiarato il CT, aggiungendo poi – Arbitrare è semplice se l’arbitro rimane se stesso durante la gara. I calciatori sono ‘rompiscatole’, ma nonostante questo l’arbitro tranquillo e sereno non viene influenzato dalle proteste. I calciatori che vedono un arbitro calmo sono infatti propensi a non protestare”.
“Per noi è un onore averti avuto qui questa sera”, ha chiosato Ridolfi. “Quando si potrà, sarebbe bello incontrarti dal vivo, in ogni caso ricorda che avrai sempre 1100 tifosi, che sono gli arbitri delle Marche. In bocca al lupo Mister!”.
Marco Marinelli
(fonte: aia-figc.it)