L’intitolazione della Sezione all’indimenticato Romeo Giannoni
“Casa è, per noi arbitri, la Sezione. La nostra Sezione, quella che mai prima di oggi ha avuto un nome. Ma un volto sì; e un corpo anche. Quello di Romeo: arbitro, uomo, amico, Presidente, osservatore, scopritore di talenti, Consigliere, conoscitore di faccende umane, cuoco, intrattenitore e padre”: è stato uno di quei giorni che difficilmente verrà dimenticato dagli associati jesini, è stato uno di quei giorni attesi da molto: è stato il giorno in cui la Sezione di Jesi per la prima volta ha avuto un nome, e non poteva essere che quello di Romeo Giannoni.
A presenziare alla cerimonia di intitolazione della Sezione, posticipata a causa del COVID-19, era presente il Vice Presidente dell’AIA Duccio Baglioni, accompagnato dai Componenti del Comitato Nazionale Katia Senesi e Carlo Pacifici. Oltre a loro, molti esponenti del mondo arbitrale e calcistico regionale, tra cui il Presidente FIGC-LND Marche Ivo Panichi con il Vice Gustavo Malascorta, il Presidente del Comitato Regionale Arbitri delle Marche Riccardo Piccioni con i Componenti regionali, i Presidenti di Sezione marchigiani, il Responsabile CAN 5 Élite Angelo Galante, il Componente CAN C Oberdan Pantana e l’arbitro CAN Juan Luca Sacchi.
Romeo Giannoni, venuto a mancare nel marzo del 2019, è stata una figura storica per gli arbitri e per lo sport jesino: colonna portante della Sezione, è stato arbitro fino alla Serie C e primo assistente arbitrale jesino ad arrivare alla Serie A. Appeso il fischietto al chiodo, ha assunto moltissimi ruoli in Sezione, divenendo una figura di riferimento per gli associati: Consigliere sezionale per decenni, Presidente di Sezione per undici anni, e soprattutto maestro di arbitraggio e di vita per tutti i ragazzi passati per la Sezione.
Dopo un breve incontro nei locali sezionali, dove i parenti di Romeo hanno disvelato la targa appesa in suo ricordo, tutti gli ospiti si sono trasferiti presso l’hotel Federico II di Jesi.
I presenti hanno quindi avuto modo di rivivere Romeo tramite gli aneddoti di diversi associati marchigiani, che hanno raccontato alla platea momenti personali in compagnia di Romeo.
Molto sentito l’intervento di Katia Senesi che, riflettendo sulle qualità etico-morali degli arbitri, ha detto “Se la nostra Associazione dura da 110 anni, forse non siamo così male e questo lo dobbiamo sicuramente a persone come Romeo che, cucinando per gli associati, si prendeva cura degli altri, senza far sentire il peso della sua carriera, facendo sentire tutti parte della propria famiglia”.
Accorato l’appello che Carlo Pacifici fa ai ragazzi seduti in platea: “Impronte, tracce, ricordi di un padre, di un arbitro, di un Presidente, di un amico, di un personaggio che ha dato tanto a questa comunità. Romeo è uno di quei tanti personaggi che hanno costruito un’Associazione. Non c’è futuro senza memoria – ha continuato Pacifici – e quindi i giovani presenti oggi devono capire che se possono scendere in campo a testa alta, con impegno, ammirazione e sacrificio, lo devono a questi personaggi. E devono sempre avere in testa l’orgoglio di essere arbitri!”.
Uno degli insegnamenti più grandi tramandati da Romeo a tutti è quello rivelato da Riccardo Piccioni: “Romeo era un uomo di una schiettezza, di una sincerità introvabile oggigiorno; ma soprattutto era un uomo che aveva alto il senso della dignità: non permetteva mai a nessuno di calpestarlo”.
A conclusione della cerimonia è intervenuto Duccio Baglioni che, colpito da un aspetto peculiare di Romeo, si è rivolto anch’egli ai più giovani: “Testa alta, ragazzi: quando Romeo faceva provare il fischio all’arbitro nello spogliatoio, lui voleva sentire la forza che c’era; quella forza e quel fiato è quello che voi portate nell’anima come arbitri e come dirigenti. Viva la Sezione di Jesi, viva Romeo e viva l’AIA”.
Il Presidente della Sezione di Jesi Massimiliano Rossi ha quindi ricordato altri associati, collaboratori di Romeo, recentemente scomparsi: “Purtroppo ci hanno lasciato in meno di due anni, oltre a Romeo Giannoni, Franco Pieralisi, Giuseppe Gasparetti ed Armando Magrini, a cui rivolgiamo un nostro caro pensiero”.
Ampio spazio è stato poi dedicato agli associati jesini più longevi: gli ospiti presenti hanno infatti premiato tutti coloro che vantano oltre 35 anni di tessera, i quali hanno tutti regalato a loro volta alla platea un loro personale ricordo di Romeo, con cui hanno condiviso moltissimo tempo.
Terminata la cerimonia di intitolazione, tutti i presenti si sono riuniti a cena insieme, durante la quale non è mancata la tradizionale consegna delle divise ai nuovi arbitri.
In conclusione, un estratto dal brano introduttivo della serata scritto in ricordo di Romeo: “Romeo è il nostro simbolo, la bandiera che sventola fiera, la nostra casa. Nel giorno del suo funerale, in quell’ultimo saluto, c’eravamo tutti. E gli abbiamo fatto una promessa. Che questa casa, la nostra Sezione, avrebbe avuto per la prima volta un nome. Benvenuti nella Sezione “Romeo Giannoni” di Jesi. Benvenuti a casa”.
Nella copertina: la platea durante la cerimonia di intitolazione.
Francesco Uncini