

Tecnica: è quel complesso di norme che regolano l’esercizio di un’arte. La preparazione tecnica arbitrale oggi è il mezzo senza il quale nessun arbitro può sentirsi sicuro nello scendere su un terreno. L’evoluzione del calcio negli ultimi anni ci obbliga ad aggiornarci sempre per essere credibili. Parola che rifonda in ognuno di questi aspetti.
Etica: è una filosofia di comportamenti ai quali un gruppo organizzato come siamo noi arbitri deve attenersi. Seguire un protocollo per essere credibili agli occhi della comunità. Non significa spersonalizzarsi o perdere di identità, significa dare un’identità ad una figura, quella arbitrale .
Organizzazione: Non è solo la struttura che ci supporta, ma è come noi organizziamo l’arbitraggio in base alla nostra vita di tutti i giorni. Saper far interagire la famiglia, il lavoro e tutto quello che riguarda la nostra sfera sociale al mondo AIA. Senza una organizzazione si perdono di vista i dettagli che nell’arbitraggio sono fondamentali.
Umanizzazione: in una società sempre di corsa e sotto stress è facile che ci si dimentichi che siamo umani. Lo perdiamo nei gesti, nei modi e nelle attenzioni che ogni umano dovrebbe avere verso l’altro. Quando ci ammaliamo, quando assistiamo ad un funerale anche di una persona non vicina a noi, quando ci accadono cose negative, allora torniamo ad essere umani, ma purtroppo dura poco. È appurato che le cose negative aumentano il senso della vita, perché è l’unico momento dove ci fermiamo a riflettere. Umanizzazione significa vivere la vita da esseri umani sempre, non attendendo ad ogni costo l’evento che ci svegli dal torpore. In questo nostro percorso regionale l’obiettivo sarà anche quello di umanizzarci, proprio partendo da noi dirigenti.
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